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Mercatino di Natale 2019: grazie a tutti per la partecipazione!

31/12/2019

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Vi aspettiamo al Mercatino di Natale 2019!

27/11/2019

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Tieni sempre presente...

24/7/2019

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Dopo più di cinquant’anni che mi occupo di cani con impegno e passione, per caso ho sentito in tv, recitata da Valeria Fabrizi, questa poesia di Madre Teresa di Calcutta che mi ha colpito molto…
Xenia Prelz


TIENI SEMPRE PRESENTE

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
Insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece di compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando no potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!

MADRE TERESA DI CALCUTTA
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Mercatino di Natale 2018!

1/1/2019

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Sterilizziamo i cani contro il randagismo

1/3/2016

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Sterilizziamo i cani contro il randagismo, altrimenti sono destinati a una fine orribile dice Xenia Prelz, che con l’omonima fondazione si prende cura degli amici a quattro zampe:

“La gente non capisce che una bestiola è un impegno!”
​
La vita randagia dei cani e dei gatti delle strade italiane è dura, scomoda e pericolosa come sa esserlo un mondo a misura d’uomo e non di animale. Ecco perché a Roma, c’è la Fondazione Prelz, onlus che si occupa di dare ospitalità a cani e gatti dal 2003. “Un cane è un impegno”, dice Xenia Prelz, una signora determinata che ha dato vita alla fondazione “se si prende una bestiola con troppa superficialità, alla prima difficoltà sarà eliminata con la stessa disinvoltura”.

“Le adozioni non sono sufficienti”

Tra le tante attività della onlus c’è anche quella della sterilizzazione dei randagi: “La gente dovrebbe comprendere che è meglio non far fare i cuccioli alla cagnetta di casa, dato che poi fanno una brutta fine. Così l’unico modo che abbiamo per salvare gli animali che vivono per strada è evitare che si riproducano”, dice Xenia. “Non è sufficiente salvare il singolo cane e trovare qualcuno che lo adotti per risolvere una situazione drammatica: Una sterilizzazione a tappeto consente di tenere sotto controllo il numero di cani e gatti randagi delle città, evitando loro una fine orrenda”.

Secondo la Signora Prelz, c’è un alto numero di cuccioli “nati per sbaglio”. Ci sono richieste di aiuto da tante persone. All’inizio i cuccioli sono piccoli e carini, poi intorno al quarantacinquesimo giorno di vita, quando la mamma non li mantiene più col latte, vengono gettati nei cassonetti”. Per spiegare meglio il concetto, Xenia cita i dati di uno studio americano, per il quale “nell’arco di sei anni da una femmina di cane possono nascere circa 65mila altri cani”. Un numero incredibile che troverebbe una spiegazione “tenendo conto”, spiega Prelz, “delle cucciolate che riguardano non solo la “madre” ma anche le “figlie” e le “nipoti”. Secondo l’esperta, una femmina partorisce due volte l’anno dai cinque ai dieci cuccioli ogni volta. Nel caso dei randagi , però, ne sopravvivono solo tre.

Il sistema delle adozioni non funziona bene nel nostro Paese; “Grazie alla Fondazione riusciamo a far adottare alcune centinaia di animali l’anno ma è uno sforzo non sufficiente. Questo per esempio è un “ottimo” anno per gli abbandoni degli animali e un pessimo anno per le adozioni. Da Roma in giù per noi è molto difficile riuscire a trovare una famiglia per cani e gatti e forse non è un caso che il randagismo sia diffuso al Sud, spiega Xenia.

La sua Fondazione non si occupa solo di sterilizzazione. “Ospitiamo circa 150 cani”, prosegue, “quelli più anziani dormono in camere riscaldate mentre di giorno stanno sul prato. Quelli di taglia più grande vivono all’interno di recinti di 100 metri quadri per animale. Tutti i nostri “ospiti” hanno cure, cibo e assistenza. Siamo anche disponibili a prenderci cura degli animali quando il padrone non ci sarà più, basta fare un lascito alla Fondazione Prelz onlus”. 

Intervista a Xenia Prelz, pubblicata su “VERO”, agosto 2014


Nell’ambito della
LOTTA AL RANDAGISMO
Presso la Fondazione Prelz onlus
l’Ambulatorio Veterinario “Per il tuo cane”
pratica a costi contenuti
INTERVENTI DI STERILIZZAZIONE
per cani e gatti

perché…


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Intervista: Cinque domande a Xenia Prelz

10/3/2015

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Cinque domande a Xenia Prelz di Erika Sartori, tratto da: Lilly per i Vagabondi
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Xenia, mi racconti un episodio particolare che ci parli di come è iniziata la tua relazione con il cane?
“E’ stato quando mio padre mi ha portato da Budapest una” foxina” tutta arruffata e me l’ha messa in braccio. Avevo cinque anni. Mi ricordo che l’ho chiamata Susi ed è diventata la mia unica ed inseparabile compagna di giochi, in quella casa solitaria, dove vivevamo in tempo di guerra.
La vestivo, la mettevo nella carrozzella… ero una bambina sola con Susi. è stata l’unica amica della mia infanzia.
Posso senz’altro affermare che la vicinanza dei cani è stata costante durante tutta la mia vita.
Intorno ai miei quarant’anni sono venuta a vivere a Campagnano. Era il periodo nel quale mi stavo separando da mio marito. A quell’epoca mi sono dedicata ai cavalli per una decina d’anni. Comunque anche allora mi occupavo “abbondantemente” di presenze canine.
Nell’85 ho aperto la pensione per cani e i trovatelli hanno cominciato ad aumentare, finché ho deciso di fare qualcosa che potrà garantire a loro un futuro, per quando io non potrò più occuparmene direttamente. è così che nel 2000 nasce la Fondazione Prelz.”

Perché una Fondazione?
Mi lascia sperare che nel futuro il mio lavoro, diciamo la passione della mia vita, avrà un seguito.
Qui ci sono due attività. La Pensione che fornisce ai cani più fortunati un luogo sicuro, quando i padroni si allontanano o non sono più in grado – per vari motivi – di occuparsi di loro.
La Pensione aiuta la Fondazione ad occuparsi dei randagi.
In particolare privilegiamo le femmine e i cucccioli che sono i più vulnerabili. Li alleviamo, li curiamo, li sterilizziamo e cerchiamo loro un’adozione. Con il tempo ho costruito una Clinica veterinaria, che mi consente di curare e sterilizzare i cani in loco e fornire anche un servizio analogo alle associazioni e ai gruppi di volontariato, in maniera che possano usufruire dei nostri servizi veterinari con un modesto rimborso delle spese vive.

Qual è il tuo sogno per il suo futuro?
Mi piace pensare che tutto questo impegno possa continuare. Fornire un aiuto verso chi ha più bisogno nel tempo che verrà. Voglio sperare che il randagismo si riduca, che le campagne di sensibilizzazione aumentino, che la coscienza e il senso di civiltà degli umani possa migliorare.

Quali suggerimenti daresti con la tua grande esperienza ai padroni dei cani, perché non umanizzino troppo il loro compagno e allo stesso tempo se ne prendano cura in modo equilibrato?
Rispettare la loro natura, sono cani e non bambini. Sembra un concetto semplice e riduttivo, ma non lo è. Fa parte del rispetto che dobbiamo agli “altri”, (cani e umani) che ogni giorno di più, pare si stia affievolendo.

Cosa significa abbandonare?
Essere dei vigliacchi. Che vale anche nella vita: non volersi assumere la propria responsabilità.
In questi anni ho assistito personalmente a scene pietose: persone in grado di raccontare storie “strappacore” pur di riuscire a “mollare” il povero cane diventato improvvisamente un ingombro.
Io non dico “non abbandonatelo”, perché chi lo vuole abbandonare, lo farà comunque, ma dico in modo chiaro e senza mezzi termini: “pensateci bene prima di prendere un cane”.

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A Natale volete fare un regalo ad un cane? Non regalatelo  

28/11/2014

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Prima di cedere all’entusiasmo della vostra fervida immaginazione: “un bel caminetto acceso, a fianco di uno sfavillante albero di natale, e proprio lì sotto un bel pacco scintillante dal quale esce uno stupendo cucciolo di……..” ? !
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Domandatevi: “sono/siamo davvero pronti ad accogliere un cane o un gatto o una tartaruga o un…. nella mia/nostra vita?”

Accogliere un animale domestico in casa significa, innanzitutto, modificare le abitudini della propria vita e della vita dei conviventi. L’animale non è un peluche, non si adatta a voi (almeno all’inizio) siete voi a dovervi adattare a lui, a lei.

Siete pronti alla rinuncia, al rispetto, a cambiare? Siete pronti a concedere affetto disinteressato?
Se la risposta a  queste domande è sì, allora potete regalare a vostra figlia, a vostro nipote, al vostro partner, a voi stessi l’animale che sceglierete.

Un piccolo suggerimento: fate prima un giro al canile o gattile per dare un tetto a un animale abbandonato, così farete due regali contemporaneamente.

Se la risposta è NO, e volete fare comunque un  regalo “animaloso” a vostra figlia, nipote, moglie, marito… regalate un bel peluche di cane, gatto o tartaruga… con attaccata la ricevuta del versamento di adozione per un animale a distanza… Farete così due regali contemporaneamente!
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Davanti al futuro

28/11/2014

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Un istante perfetto, in cui tu, giovane donna che guardi verso l’infinito, giochi accanto a lui sulla spiaggia in questa mattina d’inverno.
Giochi e guardi lontano, e i tuoi pensieri vanno verso la vita di domani: forse andrai a vivere altrove, forse ti sposerai, avrai dei figli, ti impegnerai nel lavoro …. forse sei un giovane ragazzo che ancora sta studiando, che ancora non sa quale sarà il futuro nell’incertezza di questo oggi tecnologico e sfuggente.
Ci sono tanti forse, tante domande, ma una presenza c’è accanto a te: lui, il tuo cane. Ti accompagnerà, giocherà, ti guarderà come oggi, in questo istante perfetto.
Ricordati: LUI NON TI ABBANDONERA’ MAI PER IL SUO FUTURO.
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Alcuni degli ospiti della Fondazione si presentano . . .

11/11/2014

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Intervista a Xenia!

2/9/2014

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​Oggi andiamo a conoscere una persona che della sua passione ne ha fatto un vita: Xenia ci racconta la storia del suo amore per i cani e come è nata la sua fondazione!
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Qualcuno ha una risposta non teorica

10/6/2014

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Durante l’anno prossimo avremmo intenzione di fare i nostri abituali interventi nelle scuole con lo scopo di sensibilizzare i ragazzi sul problema del randagismo.
Dopo aver parlato di abbandoni, di cucciolate fatte fare senza pensare alla fine che avrebbero fatto  i cuccioli una volta svezzati, arriva il momento della fatale domanda: “cosa dobbiamo fare se troviamo un cane?” e a questo punto la risposta che purtroppo verrebbe alla mente per prima è: girarvi dall’altra parte?
Per chi trova un cane e, per vari motivi non se lo può portare a casa, da queste parti  spesso  inizia un iter senza speranza.
La polizia Municipale alla quale spetta risolvere il problema frequentemente nei piccoli paesi non è facilmente reperibile e lo stesso vale per le ASL, guai trovare un cane “fuori orario”
Ma poi vanno avvertiti i catturatori ufficiali che spesso provengono da posti lontanissimi o non sono disponibili, e il malcapitato se non rinuncia prima e se tutto sommato è fortunato potrà consegnare la povera creatura a qualcuno, dopo ore di attesa.
Se non è fortunato perché, appunto, non è riuscito a trovare nessuno, inizierà personalmente una disperata quanto spesso vana ricerca di un Rifugio dove poter depositare il povero animale.
Purtroppo questi posti, dal più grande e ufficiale, al più piccolo, spesso abusivo, straripano di cani e non possono accettarne un altro. Specialmente se fa parte di quella “categoria” che nessuno vorrà mai adottare perché troppo grande o troppo vecchio.
Quindi, per tornare alla domanda dei ragazzi: “cosa dobbiamo fare se troviamo un cane?”, cosa rispondere?
Io, personalmente,  NON LO SO.

Xenia Prelz

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Giornate di iscrizione gratuita all’Anagrafe canina

2/9/2013

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Inizia il 28 settembre 2013 la serie di giornate di Iscrizione gratuita all’Anagrafe canina organizzate dalla Fondazione Prelz Onlus, in collaborazione con la ASL RMF e i Comuni interessati. Troppo spesso ci capita di trovare sul territorio cani, anche di razza, privi di microchip; questo ha un notevole costo per la collettività in quanto un cane o un gatto che potrebbe venire riconsegnato al proprietario  in 24 ore, diventa ospite fisso del Comune, che si deve far carico del suo mantenimento per anni.

Chiediamo pertanto la collaborazione dei Veterinari privati per far rispettare ai cittadini la legge che richiede che ogni animale sia munito del microchip.

Questo sarebbe un notevole passo avanti verso il contenimento del randagismo, di cui si parla molto ma per il quale in molte zone d’Italia si fa ancora poco.
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